Come un fulmine a ciel sereno la risoluzione n. 5 dell’8 giugno 2020 del Ministero dell'Economia e delle Finanze smentisce le indicazioni fornite nei giorni scorsi dall’Ifel, l’Istituto per la Finanza e l'Economia Locale che fa capo all’Anci.
A otto giorni dalla scadenza del 16 giugno, il Mef dispone che la prima rata dell’Imu, per la sola quota statale, non può essere differita sui fabbricati delle categorie D (attività produttive), trattandosi di entrata sottratta alla disponibilità degli enti. Inoltre, sempre secondo le indicazioni ministeriali, i Comuni non potrebbero disapplicare sanzioni e interessi in assenza di una disposizione statale di autorizzazione.
“Come avevamo annunciato, abbiamo già proposto al Consiglio comunale – afferma il sindaco Tommaso Minervini – il differimento di tutte le scadenze di tasse e tributi comunali, facendo tutto quello che la legge ci consente per sostenere le attività produttive che in questa fase hanno necessità di liquidità. Poi è arrivata la doccia fredda del Mef. Sono in contatto con Antonio Decaro, presidente dell’Anci, che in queste ore è a Roma per chiedere al Governo una soluzione. Le scadenze delle cartelle esattoriali sono vicine e per ripartire le imprese non possono essere soffocate da eccessi di burocrazia”.
Restano fermi tutti gli altri punti della delibera di giunta del 28 maggio scorso “Emergenza covid-19 termini e modalità di versamento dei tributi e canoni di concessione per l’anno 2020”:
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