Abbandono dei rifiuti nelle campagne. Il Comune parteciperà al bando della Regione Puglia per la bonifica
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"La Regione Puglia - aggiunge - ha pubblicato il 30 gennaio 2015 un bando rivolto ai Comuni pugliesi per interventi di 'Rimozione di rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche', che mette a disposizione un contributo massimo di 50.000 euro. Gli uffici stanno già individuando un'area critica per candidarci ad effettuare la bonifica. Inoltre abbiamo appena aderito al programma 'Puglia Eternit Free', frutto di una convenzione tra Regione, Legambiente e Teorema Spa, diretta ad agevolare i privati nella denuncia di manufatti in eternit, con preventivi gratuiti per lo smaltimento".
"Il contrasto del fenomeno dell'abbandono dei rifiuti - continua l'assessore Gadaleta - è affidato al controllo del personale del nucleo ambiente della Polizia Municipale su un territorio molto vasto. Per questo occorre la collaborazione dei cittadini che devono innanzitutto effettuare il corretto conferimento dei propri rifiuti domestici ingombranti o pericolosi all'isola ecologica o chiamando gratuitamente l'Asm. Ma anche richiedendo che le ditte che effettuano lavori di manutenzione domestica seguano le corrette procedure di smaltimento in discariche speciali. Inoltre, nel caso in cui dovessero assistere ad uno scarico abusivo di rifiuti li invitiamo ad allertare gli organi di Polizia".
Si ricorda che per il ritiro degli ingombranti dismessi è attivo da telefono fisso il numero verde dell'Asm 800.139323, dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle 14.00, per concordare il ritiro gratuito. Diversamente l'abbandono dei rifiuti è un reato punto dagli articoli 255 e 256 del Codice dell'Ambiente con la sanzione amministrativa pecuniaria da trecento euro a tremila euro. Se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio. L'attività di smaltimento in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione è punita a) con la pena dell'arresto da tre mesi a un anno o con l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; b) con la pena dell'arresto da sei mesi a due anni e con l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti pericolosi".
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